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Il "camaleonte" degli anfibi: la Raganella

  • Immagine del redattore: Riccardo Gennari
    Riccardo Gennari
  • 10 gen 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Quando gestivo il Museo delle Valli di Argenta, diversi anni fa, da un terrario per anfibi sparì una Raganella (Hyla intermedia, la specie italiana) inspiegabilmente e non riuscivamo a trovarla nemmeno all'esterno. Tornato sul posto della misteriosa scomparsa, casualmente, buttai l'occhio su una sagoma di legno con una parte di color bruno scuro e, stupefatto, vidi la raganella raggomitolata nella tipica posizione di riposo e dello stesso colore bruno scuro della sagoma in legno.

Già ero a conoscenza della capacità di questo simpatico anfibio di mutare la pigmentazione che da il colore della pelle ma non pensavo che arrivasse a quella tonalità. Il colore che mantengono solitamente è verde brillante, che risulta molto mimetico sulle foglie verdi ma, grazie al "camaleontismo", le raganelle possono quindi mimetizzarsi facilmente sulla corteccia o addirittura sul terreno.

Sono state viste raganelle diventare gialle, blu scuro e marroni a chiazze con una varietà di 12 tonalità. La cosa straordinaria è che la mutazione del colore può avvenire anche entro 25-30 minuti, capacità che è difficile, se non impossibile, da trovare in un animale alle nostre latitudini.

Questo significa che la Raganella è un anfibio molto mimetico e questa funzione la utilizza proprio durante le sue arrampicate arboricole per difendersi da eventuali predatori come rettili e uccelli. Infatti la Raganella vive prevalentemente su arbusti ed alberi sopra cui si arrampica grazie alle sue dita prensili e alle ventose che possono altresì aderire a pareti liscie come il vetro.

Le raganelle, come tutti gli anfibi, si termoregolano con la temperatura esterna e non sopportano temperature rigide. Pertanto vanno in una sorta di letargo-ibernazione cercando riparo solitamente in anfratti e buchi trovati in natura.

Questa foto però l'ho fatta a una Raganella trovata all'interno di un cestino per i rifiuti, ad ottobre avanzato, insieme ad un'altra trentina di consimili! Avevano preso il cestino dei rifiuti come un comodo albergo, riparato e caldo! Ovviamente ho dovuto trasferirle in un...giaciglio più sicuro per evitare un trasferimento indesiderato in discarica.

Le raganelle sono utili "insetticidi" naturali poichè si nutrono di insetti ed altri invertebrati, spesso nocivi all'agricoltura. Purtroppo però, come spesso accade, proprio l'agricoltura indiscriminata e le sostanze chimiche utilizzate, distruggono l'habitat naturale oppure uccidono direttamente le raganelle, anche se pare che siano ancora numerose.

Sempre che (e noi appassionati di natura siamo molto preoccupati!) il fungo killer che sta sterminando gli anfibi, in particolare proprio raganelle e rospi, in tutto il mondo (si sta diffondendo anche in Italia) e che provoca la mortale chitridiomicosi, non prenda il sopravvento.


 
 
 

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